23 dicembre 2024
Il decreto rende disponibili le risorse finanziarie pari a 30 milioni per il reddito di libertà a favore delle donne vittime di violenza, provvedendo alla loro ripartizione regionale e fornendo le istruzioni su come richiedere l’aiuto.
Il reddito di libertà in favore delle donne vittime di violenza è stato introdotto dall’art. 105-bis del decreto- legge n. 34/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77/2020.
Si tratta di un sostegno economico costituito da un assegno, che può valere fino a 500 euro al mese pro capite, destinato alle donne vittime di violenza che si trovano in situazioni di difficoltà economica e vengono seguite da centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Tale misura è finalizzata a sostenere l’autonomia abitativa, la riacquisizione dell’autonomia personale e la formazione scolastica e professionale dei figli e figlie minori, se presenti.
La ripartizione dei fondi tra le Regioni è basata sulla quota di popolazione femminile residente, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 67 anni. Le domande sono gestite dall'INPS.
Ciascuna Regione potrà impiegare i propri fondi o quelli statali dedicati alle pari opportunità per aumentare le risorse destinate al reddito di libertà.
Il reddito di libertà:
- può essere erogato per un massimo di dodici mesi consecutivi;
- può essere ottenuto una sola volta, senza possibilità di rinnovo;
- può essere richiesto sia da chi ha figli, che da chi non ne ha;
- si potrà sempre cumulare con altri aiuti, come l'assegno di inclusione.
Le domande possono essere presentate all’INPS tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di ogni anno, usando il modello di autocertificazione predisposto dall’INPS stesso e accompagnando le domande con la dichiarazione del centro antiviolenza e dei servizi sociali di riferimento territoriale, che attestino il bisogno economico-finanziario urgente della donna richiedente, legato alla violenza subita dalla donna nonché la partecipazione ad un percorso di emancipazione.
L’INPS è responsabile della gestione e dell’erogazione dei contributi, provvede al monitoraggio degli aiuti erogati e fornisce trimestralmente dati statistici sulle domande e sulle prestazioni fornite.