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IRES premiale - pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto con le regole per fruire dell’agevolazione

Il Decreto 8 agosto 2025 del Ministro dell’economia e delle finanze delinea i requisiti per accedere alla cd. IRES premiale, le modalità di calcolo delle soglie, i requisiti di interconnessione e di efficienza energetica, nonché le condizioni occupazionali e il divieto di ricorso alla CIG (Cassa Integrazione Guadagni).

L’agevolazione, introdotta dalla Legge di bilancio del 2025 (art. 1, commi 436-444), rappresenta una misura di fiscalità premiale e consiste in una riduzione del 4% dell’aliquota dell’imposta sulle imprese, in via transitoria per il 2025, finalizzata a ridurre l’aliquota ordinaria dal 24% al 20%, a favore delle imprese che investono e assumono, per un valore pari a 349,9 mln di euro per l’anno 2025 e a 116,6 mln di euro per l’anno 2026.

L’IRES premiale è subordinata a vincoli patrimoniali, di investimento e occupazionali, per garantire che il beneficio vada a chi contribuisce alla crescita, sostenibilità e valorizzazione del capitale umano.

L'obiettivo, infatti, è sostenere l'innovazione, la digitalizzazione, l’incremento dell'occupazione e la crescita imprenditoriale responsabile.

Possono accedere al beneficio:

  • le società di capitali e gli enti commerciali residenti;
  • le stabili organizzazioni di soggetti non residenti;
  • gli enti non commerciali (solo per redditi da attività economiche).

Sono escluse:

  • le imprese in liquidazione o in procedure concorsuali;
  • i soggetti in regime forfetario;
  • le imprese in contabilità semplificata.

Tra le condizioni di accesso rilevano:

 

  • l’accantonamento degli utili: almeno l'80% dell'utile 2024 deve essere accantonato in apposita riserva;
  • gli investimenti rilevanti: almeno il 30% dell'utile accantonato, o il 24% dell'utile 2023, o comunque almeno 20.000 euro, devono essere destinati a investimenti in beni strumentali nuovi, inclusi quelli funzionali alla digitalizzazione e alla riduzione dei consumi energetici, secondo le specifiche della normativa “Industria 4.0” e “Transizione 5.0”;
  • l’incremento occupazionale: deve essere mantenuto un numero medio di lavoratori non inferiore al triennio precedente e garantito un incremento di almeno l'1% dei lavoratori a tempo indeterminato rispetto al 2024, con almeno una nuova assunzione stabile;
  • l'assenza di cassa integrazione: l'impresa non deve aver fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria/straordinaria, salvo i casi previsti dalla legge.