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Incentivi per giovani imprenditori in settori strategici: in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo

Il decreto 3 aprile 2025 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in attuazione dell'art. 21 del decreto-legge n. 60 del 7 maggio 2024, disciplina i criteri di qualificazione, le tipologie di attività e le modalità per poter accedere ai benefici previsti in favore dei giovani imprenditori e imprenditrici, che avviano nuove attività in settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

L’obiettivo è promuovere l'occupazione giovanile e l'autoimprenditorialità in tali ambiti.

Le imprese avviate sul territorio nazionale dal 1° luglio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, da persone disoccupate che non hanno compiuto i trentacinque anni di età, rientranti nei settori strategici indicati nell’elenco contenuto nel decreto, possono chiedere, per un periodo massimo di tre anni e comunque non oltre il 31 dicembre 2028:

  • un esonero contributivo totale dei contributi previdenziali INPS complessivi a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi INAIL, entro il limite massimo di importo pari ad € 800 su base mensile, per ciascun dipendente assunto a tempo indeterminato, dal 1° luglio 2024 e fino al 31 dicembre 2025, e che alla data della assunzione non abbia compiuto il trentacinquesimo anno di età;
  • un contributo per l’attività pari a 500 euro mensili, erogato dall'INPS anticipatamente per il numero di mesi interessati allo svolgimento dell'attività imprenditoriale e liquidato annualmente in forma anticipata.
  • L’impresa deve operare in uno dei settori strategici, individuati dal decreto sulla base di codici ATECO specifici, collegati a:
  • innovazione tecnologica;
  • transizione digitale ed ecologica;
  • economia circolare;
  • settori ad alta intensità di conoscenza e valore aggiunto.

L'elenco dettagliato dei codici ATECO ammissibili è contenuto in un allegato tecnico al decreto.

I datori di lavoro dovranno, altresì, rispettare le condizioni  generali previste per beneficiare delle agevolazioni contributive, tra cui:

  • regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale, ai sensi della normativa in materia di documento unico di regolarità contributiva (DURC);
  • rispetto delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • rispetto delle disposizioni contenute nei CCNL;
  • non avere in atto sospensioni o riduzioni dell'attività lavorativa per crisi o riorganizzazione;
  • non aver effettuato licenziamenti individuali, per giustificato motivo oggettivo o collettivi, nei sei mesi precedenti nella stessa unità produttiva e per la stessa qualifica.

L'esonero contributivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, ma è compatibile, senza alcuna riduzione, con la maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni di cui all'art. 4 del decreto legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023 (maxi-deduzione del costo del lavoro). Sono, inoltre, esclusi i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.

Entrambi i benefici sono riconosciuti nel limite di spesa pari a 6,8 milioni di euro per l'anno 2024, 53,6 milioni di euro per l’anno 2025 e 79,8 milioni di euro per l'anno 2026 a valere sul Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027, nel rispetto delle procedure, dei vincoli territoriali e dei criteri di ammissibilità allo stesso applicabili.